Una “vita in continua evoluzione” per il giovanissimo cantautore sannicolese. Il suo ultimo disco “La nostra estate” è una riflessione profonda ed arguta sul mondo attuale, “dove si dà più importanza alla vita ‘social’ che a quella sociale”.
A meno di un mese dall’uscita dell’ultimo brano “La nostra estate”, Ubaldo Di Leva continua a collezionare ed attrarre pubblico e critica attraverso la rete e i social.
Il brano estivo, «caratterizzato da leggerezza ed ironia, fa sorridere ma anche riflettere, in un periodo dove si dà più importanza alla vita 'social' che a quella sociale; forse una canzone realmente può farci pensare come stiamo diventando strani e insofferenti ogni giorno».
Avevamo parlato di una storia infinita che forse è finita? Non lo sappiamo, ma di sicuro il ciclo di quattro brani (una “quadrilogia” inizialmente nata come “trilogia”) che abbiamo ascoltato in questi mesi rappresentano un tassello importante per la fase artistica del cantautore sannicolese.
«Sono proprio contento -ci dice mentre lo sorprendiamo nel suo studio- di queste canzoni, devo essere sincero. Ho cercato di esprimermi nel modo più schietto possibile, con tanta sincerità ma anche con immensa semplicità con l’intento di far arrivare davvero a tutti il mio messaggio, i miei testi e le melodie. È stato un periodo di forte cambiamento per me, e non pensavo di entrare in questo vortice che mi ha catturato per oltre un anno e mezzo per lavorare a questo progetto. Non mi sono mai fermato, anzi non ci siamo mai fermati perché a queste canzoni abbiamo lavorato veramente tutti insieme coinvolti dalla professionalità ma anche tanta passione, da Simone, Tommaso, Michele, Francesco, l’altro Ubaldo, il grande Antonio, Carlotta, Nicola, gli amici de L’Altoparlante e spero di non aver dimenticato nessuno. Il mio grande dubbio iniziale era quello di non riuscire a convincermi (forse è involontario il riferimento al titolo di uno dei suoi capolavori…-ndr) su certi episodi della vita. Non so se oggi sono convinto, ma sicuramente sono più consapevole di cosa accade intorno a me. Certo è difficile cambiare drasticamente il proprio carattere, le proprie abitudini, i propri sentimenti, ma dipende essenzialmente da noi e secondo me anche da chi ci sta accanto. È sempre facile scaricare le colpe agli altri, ma ho anche capito che non bisogna affezionarsi tanto alle persone, perché oggi la vita è cambiata e non si da più importanza a tutti allo stesso modo; vincono più gli interessi personali, a volte, che le amicizie e bisogna andare avanti e cercare di non essere troppo rancorosi con chi ti delude. Puoi essere una persona colta ed importante, ma l’eccessivo orgoglio non ti rende migliore. Nessuno è perfetto, abbiamo tanti difetti, ma l’unica cosa che non tollero sono le bugie, le falsità. Fingere di essere ciò che non siamo, perché influenzati da altri, è una cosa che odio. Questi quattro brani sono episodi di vita che ho cercato di raccontare in poche strofe: c’è la rabbia, la malinconia, la tristezza, il non arrendersi e avere il cuore forte, la solitudine di chi è solo ma soli non si può stare, la leggerezza e quel pizzico di gelosia che deve esistere sempre quando si parla d’amore».
-Il futuro… cosa c’è in cantiere? Un nuovo disco, nuove canzoni… ?
«Non nascondo che sto scrivendo cose nuove e mi sta intrigando anche la possibilità di essere autore per altri interpreti. Non è mai facile scrivere per altre persone, perché i miei testi rispecchiano tanto il mio essere; però la musica unisce e quindi mai dire mai. Mi piacerebbe sicuramente pubblicare un nuovo disco, ma l’idea è chiusa ancora nel cassetto; finché non arriva quella consapevolezza, ma anche quel sostegno che è d’obbligo per poter dare il giusto valore ad una cosa così importante. Scrivo, registro, cancello, parto da capo, la mia vita è in continua evoluzione: non so bene cosa mi aspetta domani, ma ho la certezza di fare una cosa che mi piace sempre di più e che ogni giorno mi affascina. Vorrei un pochino di tranquillità, meno solitudine, anche se è difficile per un tipo come me; mi piacerebbe viaggiare e conoscere cose nuove e soprattutto mettere in pace il mio cuore, che è forte, sì, ma fino ad un certo punto!»
Il riferimento alla sua canzone “Un cuore forte”, uscita a dicembre dello scorso anno, stavolta è chiaro e limpido come la sua smania creativa, sempre in continuo movimento. Ubaldo Di Leva ha l’arte del saper trasformare in versi e musica quel che un po' tutti si ha dentro e che sovente non si riesce a buttar fuori. Per lui, invece, è un gioco da …ragazzi. Egli non scrive, perché non lo saprebbe fare assolutamente, per “professione”. E’ un passionale. I sentimenti, quelli veri, perché solo quelli conosce, sono qualcosa di irrinunciabile. Egli è soprattutto se stesso. Soffre per tanti “torti” ed incomprensioni subite dagli “amici” che avrebbero potuto fare molto o qualcosa per sostenerlo nella carriera, per dimostrare che veramente, come dicevano, credevano in lui. Ma non è certamente questo a fermarlo. Le sue risorse artistiche valgono molto di più delle delusioni. Perché egli è un talento. Di quelli che non nascono tutti i giorni. E proprio per questo di tempo ne ha tanto a disposizione.
Giovanna Tramontano